martedì 26 luglio 2011

Rimigliano a mare è perfetto e autosufficiente. Istituzioni pubbliche, non occupatevene più. Per favore, abbandonatelo.

La grande, maestosa spiaggia di Rimigliano assiste del tutto indifferente alla  mareggiata dello scorso 20 luglio. Si proccupa molto di più di cosa il Comune ed il Consorzio Balneare Sabbia Etrusca (gestore dei famigerati trattori) stiano studiando, con grande impiego di mezzi (vedi qui), per proteggerla amorosamente e per trovare dove buttare i residui naturali della spiaggia (L'ipotesi di lasciarli stare dove sono, appare infatti scandalosamente troppo economica)

Anche uno sciocco può facilmente rendersi conto che opere di protezione di questa spiaggia e di questa duna dalle mareggiate, sono un'ottima occasione per buttare via inutilmente dei soldi pubblici, e per fare dei grandi danni.

Il problema però, oltre a quello dello spreco di fondi pubblici, è che qualsiasi opera dell'uomo, se non assolutamente e inderogabilmente indispensabile (e qui di certo non lo è), è sicuramente dannosa.
Infatti qualsiasi opera dell'uomo, inevitabilmente finisce SEMPRE (ormai è dimostrato) per deturpare la intatta perfezione del luogo e per vanificarne senza rimedio la naturalità. (vedi qui)

La grande verdeggiante palude retrodunale attraversata dal sentiero n. 7 di accesso al mare, non si accorge neppure della mareggiata, ma si preoccupa di quando inevitabilmente dovrà essere "risanata" per permettere il comodo transito ai clienti dell'Hotel a 4 stelle che sorgerà proprio dall'altro lato della Principessa, nel Podere Contessa Lea.


Eppure il sistema per salvare questi luoghi esiste ed è garantito dalla sua immancabile riuscita nel corso di diecimila anni.
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Il sistema PERFETTO, ECONOMICO, COLLAUDATO, INFALLIBILE, è quello di non fare assolutamente NULLA. Quel Nulla che è sempre stato fatto nei secoli, fino a pochissimi anni fa, quando Rimigliano, divenuto purtroppo pubblico, ha cominciato a essere modificato e "attrezzato".
Siamo ancora in tempo. Cessiamo ogni e qualsiasi intervento e favoriamone, eventualmente,  la naturalizzazione con la sola interdizione al calpestio dei luoghi più delicati e compromessi.
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L'Ente Parchi la smetta di fare interventi disgustosi, deturpando il bosco e  svendendo il Parco naturale per legna da barbecue.
Il Comune si astenga da qualsiasi intervento visibile quantomeno nei 60 metri a partire dalla spiaggia e si dia regole urbanistiche di tutela rigida e assoluta.
Il consorzio Sabbia Etrusca, lasci in pace le palline, eviti tutti quegli inutili e dannosi movimenti di sabbia e non transiti con i trattori lungo il piede della duna, danneggiandolo.
La Provincia vigili maggiormente sulla spiaggia e sul bosco.
La Forestale non permetta i tagli a dirado (mai visti prima in un parco naturale) e che si facciano sottofondi stradali o addirittura asfaltature, all'interno del bosco costiero.
La Soprintendenza non conceda il suo nulla osta a interventi che per definizione sono incompatibili con il rispetto paesaggistico.
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Nessuno: pubblico o privato possa investire più neppure un euro su Rimigliano a mare.
E' un sistema economico che ha splendidamente funzionato per millenni, può funzionare ancora qualche diecina di anni.
Proviamoci.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho scoperto Rimigliano nel 1976concordo in pieno, lasciamo rimigliano a se stesso e a chi vuole goderlo passeggiando, nuotando, correndo, in semplicità e autenticità di vita
Antonietta Filardi