lunedì 15 giugno 2009

giu 09 -Gli impegni del sindaco Michele Biagi per Rimigliano

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Riprendiamo dal blog (defunto o censurato?) del PD di San Vincenzo***, alcuni impegni assunti in campagna elettorale dal sindaco nei confronti della fascia costiera in generale e della Fascia a mare di Rimigliano in particolare.
Ci associamo nell'auspicio che questi impegni siano mantenuti senza cedimenti nell'interesse di una ricchezza rara e preziosa e del bene comune dei cittadini di San Vincenzo.
Ricordiamo questi impegni:

1) NO - A Rimigliano non saranno previsti affitti di tratti di spiaggia o noleggi di attrezzature con relativi depositi. "NON SARANNO RILASCIATE NUOVE CONCESSIONI".
Come ampiamente esposto nella relazione di Accompagnamento alla Variante al Piano Strutturale, la spiaggia resterà esattamente come è sempre stata fino ad oggi, e cioè: ALLO STATO NATURALE e destinata all’ USO PUBBLICO INDIFFERENZIATO
2) SI - Le persone che andranno a popolare la fascia interna di Rimigliano, compresi i clienti del nuovo albergo, se vorranno, potranno naturalmente usufruire di Rimigliano a mare, ma lo potranno fare esattamente come ogni altro cittadino di San Vincenzo, senza alcuna attrezzatura o servizio a loro riservati.

3) NO - Non si potranno realizzare COSTRUZIONI di alcun tipo (né bar, né ristoranti, né infrastrutture, né uffici, né depositi, né servizi vari, né gazebi, ecc )
Come affermato da Biagi il 10 aprile 2009 al Bar La FontanaNON SARANNO PERMESSE NUOVE COSTRUZIONI LUNGO LA FASCIA COSTIERA”.
D'altronde, la relazione della Variante è chiarissima nel prevedere la tutela integrale della Fascia a mare, sia perché definita “INVARIANTE STRUTTURALE”, sia perché esempio rarissimo e non solo in Toscana, di area costiera sabbiosa "RIMASTA, GRAZIE ALLE POLITICHE DI TUTELA AVVIATE NEGLI ANNI ’70, PRESSOCHÉ ALLO STATO NATURALE".
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*** Le parole in maiuiscolo, fra virgolette, sono CITAZIONI LETTERALI delle parole di Biagi o della variante al Piano Strutturale per Rimigliano.
PRECISAZIONI
Affinchè in futuro non possano sorgere equivoci e malintesi che, quando si tratta di mantenere la parola data, risultano sempre estremamente sgradevoli, si riporta di seguito letteralmente quanto solennemente e pubblicamente assicurato dal Sindaco Biagi ai suoi potenziali elettori il 10 aprile 2009 nell'incontro pubblico presso il bar "La Fontana".Come tutti i presenti ben ricordano e come letteralmente riportato sul verbale dell'incontro pubblico pubblicato sul blog (defunto) del PD nel Post del 21 aprile 2009 (vedi QUI), Biagi ...... Ad una domanda sulla spiaggia ha precisato che:
"non saranno rilasciate ulteriori concessioni, né saranno permesse nuove costruzioni lungo la fascia costiera". L’obbiettivo primario di Biagi resta la salvaguardia dell’ambiente"
E' bene notare che l'esclusione di nuove concessioni balneari e di nuove costruzioni lungo la fascia costiera è stata enunciata da Biagi come un'esclusione ASSOLUTA, senza previsione di alcuna eccezione.il senso di tali affermazioni è del tutto evidente, ed anche coerente con gli strumenti urbanistici ultimamente adottati, ma non sarà male precisarne il significato pratico:

1) Non saranno rilasciate ulteriori concessioni,
e quindi, TUTTE le attuali spiagge ancora libere rimarrano "Spiagge libere" anche in futuro.
Pertanto in tutto il Comune ed a Rimigliano in particolare non sarà possibile rilasciare nuove concessioni balneari, né esplicite, né mascherate sotto il nome di affitti, assegnazioni, autorizzazioni, licenze, permessi ecc.
2) Non saranno permesse nuove costruzioni lungo la fascia costiera
Innanzitutto va precisato che secondo il significato letterale, ma anche secondo gli strumenti legislativi regionali ed urbanistici locali, la fascia costiera consiste nell'ecosistema formato dalla spiaggia, dalla duna e dagli ambienti retrodunali estesi fino alla prima linea consolidata di urbanizzazione (strada o ferrovia).
Pertanto in tutta la fascia del Comune compresa fra il mare e la prima linea di urbanizzazione, e quindi in tutta la fascia di Rimigliano a mare fino alla via della Principessa, se si terrà fede alla parola data, non saranno permesse:
- nuove costruzioni ad uso di bar
- nuove costruzioni ad uso di ristoro
- nuove costruzioni ad uso di deposito ombrelloni
- nuove costruzioni ad uso di servizi vari
- nuove costruzioni ad uso di gazebo
- nuove costruzioni ad uso di docce
- nuove costruzioni a qualsiasi uso destinate od adibite
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Questo è il significato delle promesse di Biagi.
Né più, né meno.
E siccome siamo tutti persone d'onore, avvezze a considerare sacra la parola data, siamo assolutamente certi che tutte le promesse saranno puntualmente mantenute. *** Il blog del PD di San Vincenzo è stato nel frattempo terminato. Si riporta QUI il collegamento per la copia di backup del post citato

domenica 17 maggio 2009

mag 09 -Devastazione in corso nella fascia a mare del Parco Naturale di Rimigliano

24 maggio:
Il disboscamento continua. 
25 Ettari venduti a 6.600 euro
Dopo la denuncia della settimana scorsa, in questa ultima settimana, il metodo di taglio dei disboscatori è cambiato e si vede subito. Basta fare il confronto fra il taglio già eseguito a sud dell'incrocio di via del Lago fino al podere Walfredo, e quello a nord ora in corso fra la via del Lago e la casa Cavalleggeri .
Nella zona a sud, prima della denunzia, sono state lasciate la metà delle piante che vengono ora lasciate a nord.
Ma l'effetto rimane ugualmente devastante e indegno di un parco naturale.
Inoltre le prescrizioni contrattuali (minime) continuano a non essere osservate.
Suggerimento per il Corpo Forestale dello Stato:
Provi a fare un censimento delle ceppaie di leccio o acero nelle quali sono stati lasciati i 3 (tre) polloni previsti dal contratto. Vediamo quanti ne trovano!
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Si può fare questo scempio in un Parco Naturale ?
Ma certo che si può. Nessuno ha da obiettare.

Il Comune. La Provincia La Forestale. La Soprintendenza.
Tutto tace. (per ora)
Nei Parchi naturali è questa la buona regola dell'arte. Non lo sapevate?

Dovunque si fa così. Andate a vedere negli altri parchi naturali.


La Società dei Parchi ha venduto per 6.600 denari (con regolare contratto per carità) gli alberi del Parco.Si premette che procedere a disboscamenti in un Parco Naturale è un'azione che a qualsiasi persona ragionevole appare come assurdamente vandalica, e come tale sarebbe da tutti ed in particolare dalle autorità, considerata, in un paese normale.
In un parco naturale la norma sarebbe quella di lasciare che la vegetazione spontanea nasca, cresca, muoia, marcisca, si decomponga, senza alcun intervento umano, salvo che per ragioni di sicurezza nel caso che qualche albero (quasi sempre i pini non autoctoni) minacci di cadere. Gli altri alberi e arbusti spontanei della macchia mediterranea non dovrebbero MAI esser toccati.In teoria (molta teoria) il contratto di appalto prevederebbe, quantomeno, di tagliare i pini mezzi secchi e di salvaguardare tutti i lecci querce ed aceri spontanei, favorendone la crescita e curando che non si formino radure fra le chiome e lasciando almeno tre polloni per ogni ceppa.
In realtà quasi nessun pino, anche se già secco, è stato tagliato dal momento che la legna resinosa di pino non ha mercato. Al contrario sono stati tagliati una gran quantita di lecci, querce e altre piante spontanee.
Esattamente il contrario di quanto (teoricamente) previsto dall'appalto e di quanto previsto dalla buona regola dell'arte forestale.
In questo modo il bosco sarà talmente compromesso che la minaccia che possa diventare ANPIL finalmente sarà scongiurata e così fra poco si potrà finalmente attrezzare il parco anche con costruzioni varie a servizio delle belle villette che sorgeranno dall'altra parte della strada.
In fondo una preoccupazione levata. Vi pare?
Però che schifo incommensurabile !
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Una novità dell'ultim'ora:
Il contratto prevedeva che il taglio sia esteso anche alla zona dunale, fino all'inizio della spiaggia.
INCREDIBILE. Credo sia la prima volta che una cosa simile accade nel mondo civilizzato.
Vedi sotto l'allegato al contratto di appalto, dove l'area interessata dalla vendita del legname si estende fino alla spiaggia.
Solo la pubblicazione di questo post, ripreso da alcuni quotidiani on line, ha provocato prima un comunicato stampa dell'Ente parchi e poi la precipitosa marcia indietro rispetto al contratto, con il blocco in extremis del taglio del bosco dunale, ad ovest della strada interna.
Da alcuni giorni squadre di persone che scendono da auto private, perlopiù il sabato e la domenica, hanno iniziato ad abbattere gran parte delle alberature del Parco di Rimigliano.
Lasciano tutti i grandi pini, molti dei quali semi secchi e destinati nei prossimi anni a cadere, e tagliano gran parte dei lecci e delle querce, non solo quelli dominati del sottobosco, ma anche gli esemplari adulti che già svettavano attraverso i pini.
E' del tutto evidente che si tratta di un taglio per fare legna, tante centinaia di quintali e di quella più pregiata.
Si sono già formate impressionenti radure invase dal sole .
Dove i tagliatori domenicali sono già passati (alcuni ettari) il parco naturale non esiste più .
I duecento metri di larghezza del Parco, son divenuti ormai completamente trasparenti e del tutto inadatti alla permananeza di qualsiasi animale.
Da ogni parte del parco si vede la via della Principessa, con le macchine che vi sfrecciano.
Il rumore delle auto ha invaso tutto il bosco.
Sono rimasti i vecchi pini storti, mezzi secchi, dal legno resinoso e invendibile (vedi sopra) e invece tagliati lecci e querce adulte, che asicurano un'ottima resa di legname pregiato. (vedi qui sotto)
Viene fatto posto a nuovi e numerosi varchi e larghi stradelli dove passare con i trattori che dovranno raccogliere la legna e le ramaglie, per ora lasciate in mucchi, in attesa che secchino ben bene.
Solo lungo la Principessa viene lasciato qualche albero in più, tanto per mascherare un po' il disboscamento.
Quello che resta dopo questo trattamento vi pare ancora definibile un parco naturale, in procinto di diventare ANPIL (Area Naturale Protetta di Interesse Locale)?
ANPIL, come il Parco delle Sterpaie, ad esempio.
La Regione è in attesa da quindici anni di classificazione il Parco di Rimigliano come ANPIL, ma non ha mai potuto farlo per le inadempienze del Comune. Ora il sindaco uscente, si è impegnato solennemente nel suo programma a concludere l'iter della classificazione.
Ma ormai cosa c'è ancora da proteggere? Una vecchia pineta diradata e mezzo secca, privata di tutta la sua migliore vegetazione spontanea? e destinata a degradarsi ulteriormente nei prossimi anni?
Probabilmente, quando il Comune invierà alla Regione la tanto sospirata documentazione per far classificare Il Parco di Rimigliano come ANPIL, la decisione finale sarà che non è possibile dare questa classificazione ad un'area ormai naturalisticamente compromessa in maniera irreparabile.
Sarà una delusione, ma ci si consolerà riempiendo tutte le radure lasciate dai boscaioli, con tante belle costruzioni (di interesse pubblico, s'intende).
Quale pubblico? Il pubblico, a noi tanto caro, che si insedierà nelle bellissime casette subito al di là della strada.
Ecco perchè è meglio darci dentro con le motoseghe. Tanto chi vuoi che se ne accorga?
Quanta bella luce. Molto luminoso davvero questo parco naturale. Sembra quasi artificiale.
Ma a luglio non ci si bollirà un po'dal caldo?
Meglio. Tutta quella gente scaniconi a fare i picnic e la pennichella in camiciola, mal si addice alla prestigiosa immagine Emas ISO 14001 del Nuovo San Vincenzo.

Però, la legna è ottima. Chi ha un caminetto, prenoti subito i tagli migliori.
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Effettivamente La società parchi della Val di Cornia, cui spetterebbe la salvaguardia del Parco ha fatto un bando che in un parco NATURALE appare del tutto FOLLE (Avviamento all'alto fusto di un Parco naturale !!!!!!!!!!!)
Tuttavia nel contratto di appalto qualche regola (per pudore) l'avevano inserita:
Eccole:
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ALLEGATO “B” - CAPITOLATO DI ONERI
ART. 5 - SPECIFICHE E PRESCRIZIONI PER L’ESECUZIONE DEL SERVIZIO.

Il taglio sarà del tipo AVVIAMENTO ALL’ALTO FUSTO DI CEDUO DI LECCIO INVECCHIATO (!!!! sarà molto difficile che possa invecchiare) e dovranno inoltre essere rispettate le seguenti prescrizioni, disposte dalla Provincia di Livorno,Settore 7 “Tutela Ambiente”:

1. Dovranno essere lasciate a dote del bosco TUTTE LE PIANTE NATE PER SEME (!!!! i lecci e le querce tagliati erano stati trapiantati dai vasini), escluse quelle secche o deperenti;

3. Dovranno essere lasciati, in media N° 3 POLLONI PER OGNI CEPPAIA (!!!! nessun pollone; al massimo uno, raramente.) ;

4. A fine taglio i soggetti rilasciati a dote del bosco dovranno avere UNA DISTANZA FRA LE CHIOME NON SUPERIORE A MT. 0.80 (!!!! e le nuove radure assolate? 80 cm??);

5. LE PIANTE DI ROVERELLA, SUGHERA ED ACERO PRESENTI DOVRANNO ESSERE SALVAGUARDATE (!!!! ma tutti quei mucchi di legna di che sono?);

6. LE PIANTE DI PINO DOMESTICO CHE SI PRESENTANO SECCAGINOSE, SECCHE O DIVELTE DOVRANNO ESSERE TAGLIATE e trasportate fuori dal bosco (!!!!!!!);

8. Per tutta la durata del taglio dovrà essere apposto in posizione facilmente visibile edaccessibile un CARTELLO DI CANTIERE, DELLE DIMENSIONI MINIME DI CM. 40X50 (!!! qualcuno l'ha visto?), riportante tipo di intervento, del soggetto o ditta che effettua o ditta che effettua l’intervento;

9. L’aggiudicatario è obbligato: A GARANTIRE UNA ADEGUATA COPERTURA DELLE CHIOME AL SUOLO (!!! e le grandi radure assolate che si sono formate?) al fine di evitare il ricaccio delle ceppaie delle specie dominate.

ART. 6 – ORARIO DI SVOLGIMENTO
Il servizio in oggetto dovrà essere svolto IN GIORNI LAVORATIVI (!!! Domenica lavorativa??) e fasce orarie che non siano di intralcio alla frequentazione dei visitatori del parco.
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Contratto pienamente rispettato. Vero?
Vero Presidente Sbrilli?
Vero Comune di San Vincenzo?
Vero Corpo Forestale dello Stato?

lunedì 4 maggio 2009

mag 09 -per Michele Biagi, Sindaco di San Vincenzo

Caro Michele Biagi, sindaco di San Vincenzo.
Davvero sei convinto che questi luoghi non siano perfetti così come sono, ma che invece debbano essere attrezzati con bagni, ristori, cabine, gabinetti, docce?
Davvero sei convinto che i residui naturali depositati dal mare sulla spiaggia siano incompatibili con i desideri dei frequentatori del parco e che sia necessario rastrellarli continuamente con grandi spiegamenti di trattori?
Davvero sei convinto che la spiaggia debba essere confinata da un'alta palizzata artificiale dietro alla quale poter comodamente gettare tutti i materiali rastrellati dai trattori?
Davvero sei convinto che tutte queste opere non snaturino in modo irreversibile un luogo magico e raro?


Quando, fra qualche anno, anche questi luoghi, finora inviolati, saranno stati ridotti come quelli che hai già fatto attrezzare (come qui sotto illustrato), Caro sindaco di San Vincenzo, sei sicuro che non avrai rimorsi?
Credo proprio di si. Ma sarà troppo tardi, sopratutto per i cittadini di San Vincenzo, che avranno perduto la loro ricchezza più grande che una straordinaria fortuna aveva loro immeritatamente donato.


Caro architetto Stefano Giommoni, progettista della “Variante al P.R.G. per Rimigliano.
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Va bene che i concetti urbanistici possono essere talvolta complessi e articolati, ma, per quanto riguarda San Vincenzo sono ormai palesemente diventati solo un modo di mascherare con frasi e termini astrusi e fumosi, quello che alla fine è l'unico vero scopo, e cioè: giustificare ulteriori previsioni edificatorie o comunque di consumo o di manomissione del territorio, anche in luoghi ormai ipercostruiti e iperaffollati (come San Vincenzo) o in luoghi che qualsiasi cittadino buon padre di famiglia, se solo avesse voce in capitolo, vorrebbe lasciare assolutamente intatti per i propri figli e per le future generazioni (come Rimigliano a mare).
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Per quanto riguarda le mitiche e tanto vantate INVARIANTI STRUTTURALI e in particolare quella che (anche secondo lei) dovrebbe essere la più invariante di tutte e cioè la FASCIA A MARE di RIMIGLIANO, mi sento di fare una scommessa (molto malinconica) con lei.
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Vuole scommettere che fra pochi anni, la intoccabile e invariante "fascia a mare di Rimigliano", sarà stata profondamente toccata e variata?
*Che il Park Albatros vi avrà costruito bar, ristorante, attrezzature varie e magari un parcheggio?
*Che il grande prato intorno al ristorante del podere Tuscania sarà stato ridotto a parcheggio?
*Che molti tratti di spiaggia saranno stati attrezzati, modificati, palificati, marciapiedati, e che non saranno più liberi?
*Che nel bosco saranno stati attrezzati sentieri, realizzate docce, rimesse di ombrelloni, chioschi, ristori e quant'altro serve a trasformare un parco naturale rarissimo in un comune e volgare giardinetto pubblico?
*Che tutto quanto sopra verrà giustificato con le sacrosante esigenze (con tutto quello che avranno pagato!) dei nuovi proprietari delle case coloniche e delle tettoie ristrutturate e dei clienti dell'albergo?
* Che tutte queste schifezze avverranno sulla base di sofisticate interpretazioni delle norme della variante da lei progettata che consentiranno (contro le sue stesse intenzioni ?) di variare ogni tipo di invariante?
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Questa scommessa spero con tutto il cuore di perderla, nell'interesse mio, ma sopratutto della comunità e delle future generazioni di San Vincenzo.
E lo spero anche nel suo interesse, perchè non posso credere che lei voglia che il suo nome passi alla Storia fra coloro che hanno contribuito (involontariamente o meno) alla snaturalizzazione ed al degrado irreversibile di uno degli ultimi patrimoni naturali dell'Italia.
Uno dei rarissimi luoghi al mondo facilmente accessibili a tutti, ma ancora (quantomeno nei primi cento metri dalla riva del mare) pressoché intatto ed inviolato, giunto a noi con lo stesso aspetto di migliaia di anni fa.
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Per quanto la riguarda, caro architetto, la invito cordialmente a fare ogni sforzo, se le è possibile, per non vincerla, questa scommessa, anche per non dover passare alla storia come l'architetto Giommoni: colui che, dopo duemila anni, distrusse Rimigliano a mare.
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Mi permetto infine di rammentare quanto da lei scritto nella relazione illustrativa della Variante di Rimigliano, affinché, se ne avrà la possibilità, traduca in NORME cogenti, queste bellissime parole ed intenzioni, da lei enunciate.
Relazione generale di accompagnamento della Variante, firmata dai progettisti, dal sindaco, dall'assessore all'urbanistica e dai dirigenti del Comune ed approvata dal Consiglio Comunale di san Vincenzo.
(Fascia Costiera di Rimigliano)
pag. 122 - "Unità ambientali costiere di preminente pregio naturalistico e paesaggistico"
pag. 123 - "ambienti ed ecosistemi costieri di assoluta rilevanza strategica. ... oggetto di tutela integrale"
pag. 152 - "La spiaggia ... è rimasta, grazie alle politiche di tutela avviate negli anni ’70, pressoché allo stato naturale e costituisce una risorsa pregiata per la comunità locale"
Pag. 153-154 - "La spiaggia di Rimigliano, ... è da sempre considerata “libera”, e cioè soggetta all’uso pubblico ed indifferenziato. ... e tale deve rimanere ... Un uso diverso, ... costituirebbe un motivo di grande impoverimento sociale per la comunità sanvincenzina, e per ciò episodio di assoluta incoerenza con i fondamenti che hanno portato alla definizione della Variante al Piano Strutturale comunale"
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Sottolineo solo due concetti della Relazione approvata:
*** per la Fascia Costiera: "TUTELA INTEGRALE" (cioè deve essere mantenuta INTEGRALMENTE al 100% intatta, quindi nessuna costruzione o attrezzatura)
*** per la Spiaggia: "USO PUBBLICO INDIFFERENZIATO" (cioè nessun servizio differenziato, a pagamento o no, quindi nessun affitto o similia, ma solo spiaggia libera al 100% come da sempre).
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mercoledì 29 aprile 2009

domenica 12 aprile 2009

martedì 24 marzo 2009

Prima che anche la memoria sia cancellata
Quando il porto di San Vincenzo era un po' la piazza del paese. Quel luogo familiare dove i cittadini si sentivano come a casa propria; dove si faceva sempre una capatina per vedere come metteva il tempo e il mare; per vedersi con gli amici, fare due passi sul molo scambiando qualche chiacchiera con i pescatori. Quel luogo di cui si conosceva e si apprezzava ogni sasso e che appariva così appropriato e a misura del nostro paese.

domenica 1 febbraio 2009

DOSSI FUORILEGGE (altro che passaggi pedonali!)

Primo dei 4 dossi all'inizio della via della Principessa (altezza cm 17)



Irregolarità planimetrica del dosso (da +11 a +17 cm) (ingrandisci foto sotto) . Perché il Comune non fornisce una livella alla ditta incaricata dei lavori? Costa solo 8 euro.

Segni sull'asfalto lasciati dalle coppe dell'olio delle auto con assetto più basso.

La legge prevede che i dossi rallentatori di velocità:
1) Non possano essere installati su strade utilizzate da ambulanze, polizia, Vigli del Fuoco
2) Debbano avere un'altezza massima di cm. 7
3) Debbano essere dipinti con zebrature parellele gialle e nere

I quattro dossi di via della Principessa sono quindi DEL TUTTO FUORILEGGE e PERICOLOSI (specie per i motociclisti).

Rinominarli come "passaggi pedonali rialzati" (oggetti non contemplati dal Codice della Strada e quindi inesistenti) è un misero espediente privo di alcun valore. Dossi rallentatori sono e tali rimangono.

Vedi studio tecnico del Comune di Latina QUI pag 12 e pag 15

Conseguenze:
In caso di incidente provocato da uno dei dossi (oltretutto invisibili di notte) i funzionari comunali responsabili sarebbero chiamati a rispondere di danneggiamento, lesioni, o omicidio colposo
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Nuovo codice della Strada – Regolamento di attuazione
Art. 179 (Art. 42 Cod. str.)(Rallentatori di velocita')

Sulle strade dove vige un limite di velocita' inferiore o uguale ai 50 km/h si possono adottare dossi artificiali evidenziati mediante zebrature gialle e nere parallele alla direzione di marcia, di larghezza uguale sia per i segni che per gli intervalli (fig. II.474) visibili sia di giorno che di notte.
I dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Ne e' vietato l'impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento.
I dossi di cui al comma 4, sono costituiti da elementi in rilievo prefabbricati o da ondulazioni della pavimentazione a profilo convesso. In funzione dei limiti di velocita' vigenti sulla strada interessata hanno le seguenti dimensioni:
per limiti di velocita' pari od inferiori a 50 km/h larghezza non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm;per limiti di velocita' pari o inferiori a 40 km/h larghezza non inferiore a 90 cm e altezza non superiore a 5 cm;per limiti di velocita' pari o inferiori a 30 km/h larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm.I tipi a) e b) devono essere realizzati in elementi modulari in gomma o materiale plastico, il tipo c) puo' essere realizzato anche in conglomerato. Nella zona interessata dai dossi devono essere adottate idonee misure per l'allontanamento delle acque. Nelle installazioni in serie la distanza tra i rallentatori di cui al comma 4, deve essere compresa tra 20 e 100 m a seconda della sezione adottata.
Il presegnalamento e' costituito dal segnale di cui alla figura II.2 di formato preferibilmente ridotto, posto almeno 20 m prima. Ad esso e' abbinato il segnale di cui alla figura II.50 di formato ridotto, con un valore compreso tra 50 e 20, salvo che sulla strada non sia gia' imposto un limite massimo di velocita' di pari entita'. Una serie di rallentatori deve essere indicata mediante analoghi segnali e pannello integrativo con la parola "serie" oppure "n. .' rallentatori".
I rallentatori di velocita' prefabbricati devono esse fortemente ancorati alla pavimentazione, onde evitare spostamenti o distacchi dei singoli elementi o parte di essi, e devono essere facilmente rimovibili. La superficie superiore dei rallentatori sia prefabbricati che strutturali deve essere antisdrucciolevole.
I dispositivi rallentatori di velocita' prefabbricati devono essere approvati dal ministero dei Lavori pubblici - Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale. Tutti i tipi di rallentatori sono posti in opera previa ordinanza dell'ente proprietario della strada che ne determina il tipo e la ubicazione.

Gazzetta Ufficiale n. 301 del 28-12-2000
MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI
DIRETTIVA 24 ottobre 2000 - Direttiva sulla corretta ed uniforme applicazione delle norme del codice della strada in materia di segnaletica e criteri per l'installazione e la manutenzione.

"5.6 .Impieghi non corretti della segnaletica stradale complementare
. . . . .
Una attenzione particolare meritano i dossi di rallentamento della velocità (art. 179 reg.). Poiché è frequente un loro utilizzo indiscriminato (mentre il regolamento ne prevede l’impiego in casi particolari e con modalità di segnalamento molto precise), occorre che 1'ordinanza che ne dispone l’impiego sia opportunamente motivata, e che si tenga conto degli inconvenienti innanzi esposti per la loro localizzazione.
E' indispensabile il presegnalamento dei dossi stessi con colori, forme e dimensioni conformi a quanto previsto nel regolamento.
I dossi prefabbricati devono essere approvati; 
quelli eventualmente collocati su itinerari di attraversamento dei centri abitati, lungo le strade più frequentemente percorse dai veicoli di soccorso, di polizia o di emergenza, o lungo le linee di trasporto pubblico, devono essere rimossi.
Si rammenta che il loro permanere in opera, in caso di incidenti riconducibili alla loro collocazione, può dar luogo a responsabilità in capo a chi ne ha disposto la collocazione o a chi non ne ha disposto la rimozione."

Vedi anche:
http://www.malamministrazione.it/index_file/files/relazione%20dossi.pdf