domenica 21 dicembre 2008
Trattoropoli
martedì 26 agosto 2008
lunedì 21 aprile 2008
Erosione naturale? NO Artificiale!
(Come provocare l'erosione dove non si era mai prima verificata)
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Succede però che arriva una mareggiata (non grossa, normale) e in quel punto trova la spiaggia abbassata di quasi un metro dalle ruspe. Il mare trova campo libero e arriva addirittura a mangiare la base della palizzata appena costruita. In un punto dove mai prima si era registrato un fenomeno del genere. Il palo con il cartello abusivo del WWF galleggia ora appeso a più di un metro da terra.
La palizzata appena costruita ed appena caricata con tonnellete di sabbia, rischia di ribaltare. Mamma mia che impressione! E allora comincia il balletto delle ruspe. Si leva altra sabbia dalla spiaggia per calzare la base della palizzata. Ma il mare si rimuove e se la rimangia. Come finira?
Attualmente la situazione è questa:
1) La palizzata ha raggiunto un altezza effettiva di quasi 3,50 metri : neanche a Guantanamo!
2) La spiaggia davanti è quasi sparita, sono affiorati i sassi e tutto l'insieme è uno schifo solenne.
3) Sono stati spesi un sacco di soldi pubblici per fare dei danni gravissimi, forse irreparabili.
4) Regione, Provincia, Forestale, Capitaneria, Soprintendenza, Ente Parco. ?????????????????
4) Nonostante l'evidenza dei danni, il programma è di insistere con le palizzate fino a distruggere tutto il litorale di Rimigliano. Una ragione deve pur esserci. Speriamo che qualcuno la scopra.
lunedì 25 febbraio 2008
Ripristino della Duna Costiera
Ingrandisci e confronta (Tratto Riva degli Etruschi - Botro ai Marmi)
venerdì 8 febbraio 2008
Operazione RIMIGLIANO
Il Parco di Rimigliano ritorna edificabile a tutti gli effetti.La Fascia Naturale Costiera diventerà il moderno "Lido di Rimigliano" ? Quasi certamente sì.
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In realtà le cose stanno un po' diversamente. Perché in questi anni la proprietà non ha fatto quello che tutti si sarebbero aspettati e cioè chiedere pressantemente di costruire, presentando i progetti e mettendo in mora il Comune?
Si dice : perché era una proprietà illuminata, che aveva capito il cambiamento che stava maturando nel sentimento popolare e nella visione politica, e non si sentiva quindi di forzare la mano. Che bello! Finalmente un capitalismo dal volto umano.
Umani si, ma grulli no. La proprietà dopo i grandi brindisi del 1998 aveva commissionato una ricerca di mercato e si era resa conto di alcune quisquilie:
1) 12.500 mq di residenze turistico-alberghiere sarebbero state certamente un'affare interessante, ma a pensarci bene c'erano diversi inghippi. I due principali: Niente monetizzazione immediata o addirittura anticipata dell'investimento e gestione molto onerosa, visto lo sparpagliamento dei casolari. Ah, come sarebbero state belle delle seconde case, vendibili a peso d'oro, sull'unghia, o ancora meglio sulla carta, anche se simili a Camp Darby come quelle di Olimpia.
2) Un maxi albergo da 600 posti confinato nei campi, lontano dal mare, lontano dal paese e vicino alla ferrovia, sarebbe stato un buco nell'acqua stratosferico. Un'opera costosissima destinata a rimanere semivuota in estate e chiusa per i restanti otto mesi dell'anno, insieme alle attività commerciali di contorno. Un vero suicidio da avanspettacolo.
3) Il grande Centro Congressi poi era in effetti una palla mostruosa e assai rischiosa. Molto meglio pagare gli oneri di urbanizzazione secondo le tabelle, e chiuso.
4) E i minacciati 10.000 mq di nuovi annessi agricoli per l'allevamento delle bufale? per favore non scherziamo, immaginiamoci il ritorno di un tale investimento ? se va tutto bene un decimo di quello immobiliare. Era solo una bufala per i gonzi.
In conclusione - Un'affare così e così, due enormi palle al piede e una bufala. Il responso dei consulenti fu: Un bagno di sangue. Rinunziare !!
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Oggi dopo una durissima trattativa durata anni. la proprietà (strapazzata dal Comune deciso finalmente a farsi valere), si ritrova in mano solo questo pugno di mosche:
1) 16.500 mq (il 32% in più di 12.500) di edilizia abitativa privata (seconde case) vendibili sulla carta, con un valore al metro quadro maggiore di circa il 35% rispetto alle residenze turistiche alberghiere. (16.500 mq perché, 500 mq. saranno generosamente lasciati alle quasi inesistenti esigenze agricole del seminativaccio)
2) Un albergo di taglia giusta da 150 posti, da realizzare in un posto giusto, vicino al mare e alla civiltà.
3) Nessun Centro Congressi da sognarsi la notte.
4) Nessuna bufala da accudire.
domenica 3 febbraio 2008
Contatore
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- Le foto degli ultimi dodici anni
http://san-vincenzo.blogspot.com/
domenica 27 gennaio 2008
Rimigliano - Come distruggere un ambiente unico che era rimasto inviolato per millenni . PALIZZATE e DISCARICHE
I responsabili di questo scempio penseranno forse nella loro incoscienza di passare alla Storia con un opera monumentale visibile dal mare, che durerà nei secoli a loro imperitura gloria. Sappiano che stanno commettendo un vero e proprio delitto contro il bene più prezioso posseduto dalla loro comunità. Un delitto del tutto assurdo e incomprensibile. In quel tratto infatti la spiaggia è lunghissima e non c'è alcun problema di erosione; la vera duna è assai arretrata e preceduta dalla scarpata mobile della spiaggia e dalle radure naturali di guardia.
3 - Al di sopra alla discarica, tre metri più in alto del terreno naturale preesistente, con il bosco naturale affogato dal materiale salmastro. Pensate se qualcuno facesse un'opera simile nel Parco dell'Uccellina.............. Follia pura.
5 - Il bosco affogato dai rifiuti e dalla sabbia - Pensare che fino a due anni fa questo era un bellissimo sentiero che sbucava fra i cespugli costieri e poi sulla spiaggia. Guardate come l'hanno ridotto. Non ci sono parole che possano esprimere la pena che si prova.
6 - Altra discarica "in progress"
CARTELLO dei Lavori - Potete apprezzare la suprema sfacciataggine della dizione "ripristino duna". Il dizionario Devoto-Oli riporta la seguente definizione: Ripristino: ricostituzione dell'aspetto o della forma primitiva. Bene: dopo avere visto la documentazione fotografica dell'opera, qualcuno può forse sostenere che la duna e il bosco siano stati ripristinati, sia stato cioè ricostituito il loro aspetto primitivo? Ma davvero è possibile che tutto questo disastro sia stato autorizzato dalla Forestale? dalla Soprintendenza? dalla Provincia? dall' Ente Parco, se esiste? E, se veramente lo è stato, nel progetto presentato era stato davvero previsto tutto quanto poi effettivamente eseguito?
Mappa delle Palizzate e delle Discariche - Punto. 1 (foto 6) Discarica in corso di riempimento. Punto. 2 (foto 1, 3, 4, 5). Discarica esaurita con bosco sommerso. Punto. 3 (foto 2, 7) Attuale avanzamento della palizzata con le radure costiere ed il bosco retrostante destinati ad essere sepolti dai rifiuti. Che si tratti di un'opera inutile stupida orrenda e devastante è sotto gli occhi di tutti, senza bisogno di alcuna spiegazione. Tuttavia, nel caso che davvero qualcuno avesse ancora la faccia tosta di tirare fuori la famosa erosione, è bene chiarire che l'opera è del tutto inutile anche dal solo punto di vista tecnico. La spiaggia in quel tratto è assai lunga e protetta da una formazione di scogli semisommersi in corrispondenza della battigia. Anche in occasione delle mareggiate l'acqua non arriva a bagnare la palizzata. In ogni caso lo scalino naturale, di forma e altezza variabile, che delimita la spiaggia verso l'interno, non è la famosa duna di cui si sbandiera ai quattro venti la volontà di protezione. E' invece il bordo mobile naturale della spiaggia che sotto l'azione, prevalentemente dell'acqua nelle spiaggie corte, e prevalentemente del vento nelle spiaggie più lunghe come la nostra, si modifica continuamente alzandosi e abbassandosi, avanzando o retrocedendo con una regolarità sostanziale sul medio periodo (vedi). Sul portale Geoscopio della Regione Toscana sono disponibili on line le ortofoto dal 1996 ad oggi che provano la sostanziale invarianza ultradecennale del confine interno della spiaggia, pur in presenza di periodiche e a volte anche decise modifiche della linea di battigia (vedi ad esempio). La duna costiera è sempre abbastanza arretrata da questa linea (il colmo della duna dista in media dai dieci ai venti metri dalla spiaggia) e, almeno a Rimigliano non corre sostanziali pericoli se non quelli dovuti all'opera dell'uomo. (1)
Linee Guida “Gestione Integrata della Posidonia oceanica” (pag.29)
novembre 2006
ASSESSORATO ALLA DIFESA SUOLO E COSTE
Unità di Servizio“Pianificazione, Difesa del Suolo e delle Coste”
Unità Organizzativa “Risorse marine e Georisorse”
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7 - Si osservi come vengono rispettate le linee guida: piante troncate senza pietà per far posto ai pali. Ma che importa? tanto nel giro di qualche mese, tutta la vegetazione dello scalino antedunale sarà stata ricoperta da rifiuti e sigillata con sabbia e palline, fino al filo superiore della palizzata. Le Linee Guida della Provincia, ignorate. Tutta la letteratura e gli studi sulla conservazione e protezione delle dune costiere, trascurati. Le uniche norme applicate saranno quelle della realizzazione, gestione, bonifica e mascheramento delle discariche.
Del "parco naturale" sulla spiaggia e nei primi dieci.venti metri, non rimarrà più traccia. Quel meraviglioso, rarissimo, prezioso aspetto ambientale originario, che si era conservato immutato per secoli, sarà perduto per sempre.
LE TECNICHE DEI PRIVATI (tutte debitamente autorizzate da chi di dovere)
Illustreremo di seguito i diversi stili con i quali i privati (Le più prestigiose strutture turistiche alberghiere del paese) curano e abbelliscono la duna costiera e la sua vegetazione che si protende sulla spiaggia. Sicuramente la caratteristica paesaggistica più unica e preziosa di San Vincenzo.
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Zona MARIVA - Palizzata altezza mt. 1,50 - 2,00,
finemente rifinita in stile "Vlad l'impalatore" (Ingrandisci l'immagine per apprezzare la finezza dell'intervento).
La precedente palizzata realizzata un anno e mezzo fa e che ha dato il via alla moda dei fortini, non va già più bene, troppo bassa, tronchi troppo minuti, ci vogliono ceppi secolari.
- - - - - - - -Zona RIVA degli ETRUSCHI - Muretto rustico basso e passeggiata in muratura. Va detto che in questo caso oltre al fatto di appartenere ad un privato, la struttura è stata realizzata negli anni Sessanta, al tempo del sacco di Roma, e che quindi tutto sommato è andata anche troppo bene. Certo quelle agghiaccianti ringhiere in acciaio inox, Mr. Lazzi poteva risparmiarcele. Di certo tutti vorremmo conoscere il funzionario della Soprintendenza che le ha approvate.
Esattamente da questo punto inizia (confine nord)
lunedì 14 gennaio 2008
ANPIL - Ecoballa Comunale - Il Comune non vuole che la fascia costiera di Rimigliano sia inserita fra le aree protette ufficiali .
Purtroppo non è vero niente. nel Comune di San Vincenzo non vi sono ANPIL. Quelle più vicine sono quella di San Silvestro (in Comune di Campiglia) e di Baratti Populonia (in Comune di Piombino), i cui contorni però si interrompono bruscamente proprio in corrispondenza del confine blindato di San Vincenzo. Nel Comune di San Vincenzo le ANPIL non hanno diritto di cittadinanza. Che siano extracomunitarie?.
Di seguito si riporta la cartografia ufficiale ANPIL della Regione Toscana, nel tratto da Poggio al Mulino a San Vincenzo.
Come si vede, tutto il litorale del Comune di Piombino, con la sola esclusione della zona cittadina è classificato ANPIL. La zona protetta si interrompe esattamente in corrispondenza del canale Allacciante a Torre Nuova, proprio sull confine del Comune di San Vincenzo.
Lo stesso Comune di San Vincenzo (vedi lo stemma campeggiante) nel Progetto Quadro del sistema dei parchi della Val di Cornia riconosce due cose: 1) Il Parco di Rimigliano si estende fino al confine con riva degli Etruschi. 2) Il Parco non è ANPIL ma solamente ANPIL di Previsione
domenica 13 gennaio 2008
Zona Nord del Parco Naturale Costiero di Rimigliano - Ogni anno nuove opere di urbanizzazione - Ormai è ridotto ad uno squallido giardinetto pubblico
SAN VINCENZO è ESAURITO (sono finiti anche i posti in piedi) Sia i residenti che gli ospiti se ne sono già accorti. I nostri amministratori, no.
La intensa urbanizzazione di questo ambiente naturalistico, la conseguente e inevitabile (al di là di qualsiasi possibile buona intenzione) deturpazione del parco costiero e della spiaggia (VEDI esempio), sarà però compensata dall'indotto economico del comparto edilizio, dai nuovi posti di lavoro in albergo, dal salto di qualità dell'immagine turistica di San Vincenzo. In altre parole dai tanti soldi che cominceranno a turbinare come una tromba d'aria, depositandosi quà e là.
Le ditte sanvincenzine potranno raccattare qualche subappalto di fame.
Qualche giovane del paese potrà, se di poche pretese, vincere la concorrenza delle centinaia di altri ragazzi provenienti da tutta Italia e lavorare come cameriere per tre mesi. Almeno lui la notte potrà dormire a casa e non ammassato nei garage e nelle cantine come gli altri.
Anche i commercianti sanvincenzini potrebbero vendere qualche giornale in più, qualche gelato, qualche superenalotto, a condizione che i nuovi audaci ospiti riescano ancora a raggiungere il centro cittadino.
La Coop potrebbe incrementare la vendita di derrate alimentari ai nuovi proprietari dei minialloggi sparsi per le campagne del Parco, se solo qualcuno di essi riuscisse prima a trovare un parcheggio in terza fila, e poi a penetrare la massa compatta dei vacanzieri affamati incastrati nelle corsie e ammassati alle casse.
Perché, non dimentichiamolo, anche se non sembra popolare dirlo, San Vincenzo è ESAURITO. Tutti i posti sono già stati venduti, anche quelli in piedi. Già con i nuovi insediamenti di fronte al Mercato e con il completamento degli enormi palazzi di via Biserno, e degli altri insediamenti minori, si è raggiunto e passato il punto di non ritorno.
Con il mega insediamento (fra ristrutturazioni e nuova edificazione) di Rimigliano, l'albergo sul porto e le altre bazzecole in programma, San Vincenzo esploderà definitivamente e la gente comincierà ad andarsene. Inevitabilmente.Già ora le persone in estate (i turisti, ma anche i residenti)
1) Per andare in spiaggia (che è lo scopo principale per cui vengono a San Vincenzo), devono prendere la macchina prima delle 9 e precipitarsi per trovare gli ultimi parcheggi disponibili lungo la Principessa, non possono tornare a casa a pranzo per non perdere il posto faticosamente conquistato, e la sera al rientro debbono sobbarcarsi mezz'ora di fila, che comincia all'altezza del Garden Club.2) Per fare la spesa nell'unico Supermercato esistente, o ci vanno alle 8 o alle 13 oppure devono sostenere una improba battaglia con centinaia di altre persone per strapparsi un parcheggio, un carrello, l'ultimo tozzo di pane o l'ultima bottiglia d'acqua, in un magazzino semi saccheggiato e perennemente affollato almeno dal doppio di persone che potrebbe contenere. Basterebbe un sondaggio fra i residenti per sapere quanto apprezzino il fatto di avere un unico supermercato in città.3) Per andare in centro la sera, anche escludendo i pazzi furiosi che si ostinano masochisticamente ad andarci in macchina, le persone semi-normali che ci vanno a piedi o in bicicletta (quelle normali non ci vanno proprio) si ritrovano a pestarsi i piedi con migliaia di altri sciagurati nei 316 metri lineari di zona pedonale di via Vittorio Emanuele, in una bolgia rimbombante e maleodorante che non ha nulla di umano. L'unica persona che ha davvero capito tutto è quel giovane che percorre il Centro a passo di carica con in mano un mega stereo smarmittato.
Per generare posti di lavoro e incrementare le attività economiche di una località turistica matura e ormai satura, ci sono due modi:
1) Continuare imperterriti a costruire nuove case e alberghi nei luoghi più belli, richiamando sempre nuovi ospiti, con inesorabile scadimento della qualità della vita di tutti (nuovi ospiti, vecchi ospiti e residenti).
2) Rinunziare a nuove costruzioni residenziali, specie nei luoghi naturalisticamente pregiati, incrementando invece al massimo i servizi richiesti dai residentii e dagli ospiti (realizzazione di un secondo supermercato, autobus navetta numerosi e capillari per le spiaggie e per il centro, percorso pedonale lungomare, uso di biciclette comunali con almeno tre depositi intercambiabili per il prelievo e la restituzione, altri servizi ai cittadini).
Con la seconda opzione si potrebbe realizzare un numero di posti di lavoro sicuramente non inferiore alla prima, con una piccola e trascurabile differenza: che tutti starebbero meglio e non peggio.
domenica 6 gennaio 2008
Rimigliano - Documentazione Fotografica parte 2
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37 - Vuoi vedere come questi luoghi diverranno fra qualche anno? fai click.
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Radura sabbiosa fra la spiaggia e la duna - Pensate davvero che questa meraviglia meriti di essere tagliata fuori dalla spiaggia con una palizzata alta due metri e quindi sepolta da una discarica dei rifiuti alta quanto la palizzata ? In realtà per quanto appaia incredibile, c'è qualcuno che lo pensa davvero. Purtroppo questa follia demenziale è già in corso di realizzazione e quando prima o poi lo scandalo esploderà, ormai sarà troppo tardi e quanto illustrato da questa foto sarà già perduto per sempre.
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